Charlie Brooker su Darwin e “Alla Ricerca Di Nemo”.

 

Dev’essere frustrante essere uno scienziato. Eccoti lì ad incrementare esponenzialmente la nostra conoscenza dell’universo grazie a degli esperimenti, a beneficio dell’umanità – e cosa ottieni? Che la gente ti chiama “sciocco” o “presuntuoso” o “eretico” e ti sfondano la faccia con un sasso per poi seppellirti in un bosco.

Non letteralmente – non al giorno d’oggi – ma ho reso l’idea. Una grossa parte dell’opinione pubblica non si fida degli scienziati, che vedono come gelidi smucinatori della natura invece che esseri umani che si sono presi la briga di alzare il culo per cercare di capire un po’ di questa roba. L’accusa si posa su tre false certezze:

1) Gli scienziati vogliono riempire il mondo di agenti chimici e robot killer

2) Non apprezzano la pura bellezza della natura, frateeelllo.

3) Sono dei guastafeste che ci mostrano come l’omeopatia non funziona e i fantasmi non esistono SEBBENE loro SAPPIANO che noi vogliamo VERAMENTE, VERAMENTE crederci.

Quest’ultima credenza è la più insidiosa. La Scienza è come un buon amico: a volte ti dice cose che non vorresti ascoltare. Ti dice la verità. E sappiamo tutti quanto a volte questa possa far male, non è vero caro il mio ciccione?

In molti trovano che la nuda e cruda verità sia così sgradevole che preferiscono infilare la testa nella sabbia e rifugiarsi nei sogni. Più aumentano le prove, più si sforzeranno di ignorarle. Ed anche i più grandi e rispettati scienziati possono provocare questa reazione. Prendete Darwin.

La teoria dell’evoluzione di Darwin è semplice e maestosa. Ma poiché contraddice le frottole allegoriche di un mucchio di vecchi libri, è stata attaccata sin dall’inizio. Darwin è solo sfortunato. Se la Bibbia contenesse un passaggio che “spiegasse” che la gravità è provocata da Dio che tira gli oggetti verso la terra con dei magici fili invisibili, staremmo dibattendo anche Newton con degli idioti.

Dalla morte di Darwin, l’evidenza in supporto della sua scoperta è aumentata a dismisura. E coloro che ancora la mettono in discussione sono come dei fannulloni che guardano Alla Ricerca di Nemo su DVD e che hanno subito un emorragia cerebrale che fa loro credere che la storia che stanno guardando sia vera, che il loro schermo sia pieno d’acqua e pesci parlanti e che ci sia solo questo – loro e quello schermo e Nemo – e quando provi a mostrare loro il lettore DVD e i cavi che vi si connettono e apri la finestra e provi a descrivere quanto meraviglioso e sovrastante sia il mondo la fuori – quando fai tutto questo, beh li terrorizzi. E così continuano a credere a Nemo, a denti stretti.

E cos’è che fa loro tanta paura? Probabilmente è l’assenza di una narrativa rassicurante nel processo di selezione naturale, che mette a nudo un mondo spietato. Come dice Richard Dawkins: “La quantità di sofferenza nel mondo naturale va al di là della della decenza. Nel minuto che mi ci vuole a pronunciare queste parole, migliaia di animali stanno correndo per non morire, tremando di paura o sentendo dei denti affondare nella loro gola. Migliaia stanno morendo di fame o malattia o sentendosi consumati da un parassita. Non v’è alcuna autorità centrale; nessuna rete di sicurezza.”

Woo-hoo! Ora confrontate questo con la trama di Alla Ricerca di Nemo ed è facile capire che la gente preferisca credere nel coccoloso pesce-pagliaccio. Ma la realtà è un’altra – e siccome siamo tutti sulla stessa barca dobbiamo farla nostra. E non possiamo esattamente riuscirci con gli occhi e le menti chiuse, no?

 

6 commenti

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6 risposte a “Charlie Brooker su Darwin e “Alla Ricerca Di Nemo”.

  1. …uhm però un appunto sulla considerazione squisitamente epistemologica dei limiti del procedimento scientifico mi sentirei di farla… ma ora no, è sabato cazzo. 🙂
    Ciaooooo!

  2. Matan

    Un “Avoja” tutto tondo su entrambi i punti!

  3. cacciaramarri

    hem, secondo me il problema è che non si hanno più i mezzi critici e culturali per distinguere un nobel da un telegatto, tutto il resto viene di conseguenza.

  4. Matan

    Cacciaramarri a gamba tesa 😀
    Certo che il Telegatto per la Pace…

  5. “non si hanno più i mezzi critici e culturali”…. uhm… ma il popolo ce li ha mai avuti? Miei cari la risposta è amara…

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