Archivi del mese: settembre 2012

Caput

Mi capita spesso durante i corsi di postproduzione e photoshop che tengo di dover smontare l’idea che il fotoritocco sia una cosa recente e che in qualche modo sia una novità recente della fotografia, in qualche modo spuria. Il processo di stampa in sé è un intervento di postproduzione di una immagine e la camera oscura un luogo dove si possono fare cose incredibili. Sta di fatto che in piena età vittoriana erano molto popolari immagini fantasiose, di fantasmi, mostri e di ogni possibile freak potesse accendere la fantasia romantica. Samuel Kay Balbirnie ne è un degno rappresentante. Fotografo di Birghton, ha messo insieme una intera serie di persone senza testa di cui riporto anche la locandina pubblicitaria.

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Parole che dovrebbero esistere

Una è “Rambaldismo”. Definisce un ben preciso stato d’animo e fa riferimento ad un personaggio del Cavaliere Inesistente di Italo Calvino: Rambaldo appunto. L’hanno inventata gli amici Antonio ed Alessandro e riporterò la spiegazione che Antonio stesso mi ha dato via email:

“Rambaldo si rivolge al cavaliere inesistente per imparare a combattere, perché vuole vendicare l’uccisione di suo padre da parte dei mori. Dopo la fase di apprendistato finalmente viene giudicato pronto (ma lui in cuor suo si chiede se lo sia veramente…). Arriva il giorno della battaglia ed è un inferno peggiore di quello che immaginava, ma nonostante tutto ce la fa e vendica il padre! Viene però aiutato in questo da un cavaliere sconosciuto che alla fine della battaglia si rivelerà essere una donna bellissima, Bradamante, di cui si innamora perdutamente. I suoi compagni lo irridono, dicendo che Bradamante è per lui irraggiungibile… Conquistare l’amore di quella donna impossibile diventa quindi la sua nuova sfida e ragione di vita.

Calvino lo dice così, ed è importante leggerlo con pathos e attenzione alla punteggiatura:

Rambaldo non riuscì piú a dire parola. Uscì dalla tenda; il sole tramontava, rosso. Ancora ieri, vedendo calare il sole, si chiedeva: «Che sarà di me al tramonto di domani? Avrò passato la prova? Avrò la conferma d’essere un uomo? di marcare un’orma camminando sulla terra?» Ed ecco, questo era il tramonto di quel domani, e le prime prove, superate, già non contavano piú nulla, e la prova nuova era inattesa e difficile, e la conferma poteva solo essere là.”

Spero che anche voi cominciate ad usarla

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