Archivi del mese: novembre 2008

Oltre la tastiera

Il pianoforte è un bellissimo strumento ma ha un problema: non puoi portarlo con te. Questo lo rende, per esempio, il grande assente dei falò al mare (mentre avrebbe un gran potenziale: un notturno di Chopin ti da più chance di pomiciare della canzone del sole fatta alla chitarra) Risultato il pianista spesso è solo e forse da qui viene il suo fascino bohemienne. Stephen Scott ha risolto il problema, in maniera originale, portando Maometto alla montagna.

Guardatevi questo video

bowed piano

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Metallo

Guardatelo, fatevi una bella risata e poi andate a farvi crescere i capelli…

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Filippo Marinetti: uno scoppiato da riscoprire (con riserva)

Sì, certo, era fascista dentro e come tale andava impiccato per le palle…però aveva anche una pulsione creativa mica da niente.

Beccatevi Battaglia=Peso+Odore, incredibile esempio di parolibere.

Ebrei, Frittelle, Pane all’Olio, Caaaaantileeeneeeee….Atmosfera uguale Lava più 300 fetori più 50 profumi…selciato materasso!

Via Pierlo.

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Quando NY chiama l’idrauilco

Il principale acquedotto di New York ha disperso circa 20 millioni di galloni d’acqua al giorno. Per gli ultimi 20 anni. Recentemente, aveva iniziato a perderne fino a 36 millioni, e così, si è deciso di intervenire.

La città ha assunto sei sommozzatori (SuBBacqui!) che dovranno passare più di un mese in uno scafandro (completo di docce e televisione), respirando aria composta al 97.5 percento da Elio, che conferisce loro uno squittio che rende le loro parole quasi incomprensibili. Lavorano con turni di 12 ore ciascuno, picconando una parete di cemento sommersa, sotto al quale si trova una valvola.

Via il NYTimes.

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David Shrigley

David Shrigley.

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Seven Curses

Qualche anno fa è uscito un cofanetto di canzoni di Dylan che non avevano mai trovato spazio sui suoi album. Quel giorno, alcuni dicono d’aver sentito gli angeli cantare – il cofanetto strabocca di capolavori.

Fra i quali, questo pezzo qui. Che è soprendentemente simile ad un pezzo di quel copione talentuoso di De Andrè. Solo che mentre il pezzo del “nostro” è piuttosto triste, questo è semplicemente straziante.

I vecchio Riley rubò uno stallone
Ma venne catturato
E lo stesero sul pavimento della prigione
Con una catena al collo.

Alla figlia del vecchio Riley giunse la voce
Che suo padre sarebbe stato impiccato
Cavalcò nella notte ed arrivò al primo sole
Portando con se oro ed argento.

Quando il giudice vide la figlia di Riley
I vecchi occhi sprofondarono nella sua testa
Disse “L’oro non libererà tuo padre,
Il prezzo, mia cara, sarai tu.”

“Son bello che morto”, disse Reilly.
“E’ solo te che vuole
E la mia pelle si accapponerebbe so solo ti sfiorasse
E allora monta a cavalca via”.

“Ma padre, di sicuro tu morrai
Se non dovessi tentare
E se non pago questo prezzo e ascolto il tuo consiglio.
Per ciò, dovro restare.”

L’ombra della palafitta scosse la sera
Nella notte un cane ululò
Nella notte la terra rantolò
Nella notte il prezzo fu pagato.

Al mattino lei si risvegliò
Per scoprire che il giudice non aveva parlato.
Vide quel ramo pendente.
Vide il corpo spezzato di suo padre.

Ed ecco sette maledizioni sul giudice così crudele:
Che un dottore non possa salvarlo,
Che due guaritori non possano guarirlo,
Che tre occhi non possano vederlo.

Che quattro orecchi non possano sentirlo,
Che cinque mura non possano nasconderlo,
Che sei becchini non possano seppellirlo,
E che sette morti non possano ucciderlo.

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Il Traduttore è in Vacanza.

 

La mia storia preferita della settimana…

Piccola premessa: nel Galles, c’è una piccola e cazzuta minoranza di persone che parlano Gallese che rimane, assieme all’inglese, lingua nazionale.

 Di recente è spuntato questo cartello che in inglese dice ” Vietato l’accesso ai mezzi pesanti. Solo residenti”, mentre la traduzione in lingua autoctona – obligatoria per i cartelli pubblici – recita “Non sono in ufficio al momento. Inviate i testi da tradurre”.

 

Dal sito della BBC.

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