mettila da parte

Una volta sentii Philippe Daverio dire che l’arte per essere tale deve essere ambigua. A volte penso che sia una frase gigiona, ad effetto, forse buttata li. Altre volte mi pare un ottimo punto da mettere a fuoco in quello che mi si presenta davanti come “artistico”. Ma quell’aggettivo “ambiguo” è -nella frase di Daverio- dannatamente autoreferente. Che vuol dire ambiguo?

Sulla prima pagina di un libro invece trovai questo: “l’arte è la scienza fatta carne”. Questa mi ha folgorato, il collegamento repentino tra la scienza e la carne. Ma anche qui quel “carne” è una metafora che si presta a significati vaghi e troppo vasti.

Forse non esiste l’Arte, ci piacerebbe poter identificarne l’eidos universale (perché siamo spesso consumati dalla voglia di categorizzare: questo si, questo no…). Esistono le arti e di ognuna possiamo goderne lo specifico (anche i limiti!) e l’unicità dei linguaggi e degli strumenti.

Ora non venitemi a dire che questo cortometraggio di animazione non vi manda in risonanza tutte queste categorie di pensiero e tante altre.

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